Superstizioni a tavola

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icon1  view post Posted on 12/5/2007, 16:47
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Riva del Garda (TN)

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Come tutti sappiamo, la nostra Italia, è una terra ricca di tradizioni e credenze popolari molto radicate e soprattutto molto particolari che si intrecciano con la storia del nostro bel paese.
C’è da dire, poi, che l’Italia è un paese di superstiziosi per eccellenza: guai a rompere uno specchio o incrociare un gatto nero!!Naturalmente, essendo gli Italiani dei gran mangioni, non potevano di certo mancare le superstizioni legate al cibo ed alla tavola.
Nella maggior parte dei casi, si usa pensare che le superstizioni più comuni abbiano origine religiosa: niente di più sbagliato, visto che la Chiesa ha (quasi) sempre condannato questo genere di credenze.
Di indiretta matrice religiosa è, per esempio, il divieto di mangiare mele il giorno di Natale, perché ricorderebbero il pomo della discordia.
Oppure, il ritenere che portino male le posate incrociate sul piatto, in quanto sembrano rievocare la crocifissione di Gesù.
O ancora, che sia maleaugurante il sedere a tavola in 13, perché ricorderebbe l’ultima cena di Gesù con gli Apostoli.
Infine, invitare ospiti a pranzo o a cena di Venerdì, giorno nefasto perché coincide con quello della morte di Cristo.
Accanto a queste superstizioni di finta derivazione religiosa, ci sono quelle definite “superstizioni di magia simpatica”, ovvero derivate dalle convinzioni e dall’inventiva popolare senza nessuna apparente matrice.
Tra le più note c’è quella di credere di impazzire se si mangia la testa dell’oca e quella secondo la quale porta male capovolgere il pane sul tavolo perché ricorderebbe quello destinato al boia, che veniva capovolto dal panettiere perché venisse riconosciuto e quindi non toccato.
Da ragioni di ordine pratico, hanno invece origine altre superstizioni che riguardano l’uso, l’abuso e la conservazione di alcuni alimenti considerati “preziosi”.
La più comune, quella che tutti conoscono e rigorosamente rispettano, è quella legata al sale: rovesciare il sale sulla tavola, soprattutto di martedì, porta male e per scongiurare questa azione maleaugurante, non c’è altro modo che gettarsi un pizzico di sale dietro le spalle.
Altra credenza diffusa era quella di non passare mai la saliera tenendola in aria, bensì posandola sul tavolo: ognuno poi la prenderà con la sua mano.
Per quanto possa sembrare strano, all'origine di queste “leggende metropolitane” ci sono sempre radici storiche e razionali.
In questo caso, il sale, fin dall'antichità ha sempre avuto valenze simboliche: mentre da una parte, nei Vangeli, indicava l'infusione della sapienza nei discepoli da parte di Gesù, dall'altra, da sempre, indicava distruzione e morte visto che i re cospargevano di sale il terreno delle città conquistate.
Nonostante molte superstizioni siano state superate, molte altre continuano a sopravvivere: un esempio è la superstizione siciliana secondo la quale le anime dei bambini che non sono stati battezzati non sopportano senza dolore che il sale sia sparso per terra.
Si sa anche che le streghe che partecipavano al convegno al Noce di Benevento, il famoso albero magico, dovevano nutrirsi di cibi insipidi, perché il sale e l'aglio avrebbero invece sciolto il Sabba.
Come il sale, anche l’olio, altro alimento prezioso per l’uomo, ha avuto la sua parte nella storia delle credenze popolari.
Un'altra superstizione siciliana voleva infatti che in caso di rovesciamento dell'olio a terra ci si rivolgesse alla Madonna perchè lo raccogliesse, mentre un fedele vi spargeva sopra un pugno di sale.
Parlando invece di credenze “campagnole”, i contadini Pavesi credono che un piccolo ramo di rosmarino a contatto con la pelle serva a mantenersi allegri, in Friuli, invece, giurano che le pesche sbucciate siano indigeste mentre mangiarne sette noccioli non solo farebbe passare la sbronza, ma ne eviterebbe anche di future.
Secondo altri, quando si mangia una varietà di frutta per la prima volta nella stagione bisogna esprimere un desiderio.
Infine, per chiudere in bellezza, parliamo del vino: rovesciare il vino porterebbe bene, per cui, ciascuno dei commensali deve provvedere ad intingervi il dito per bagnarsene la nuca ed essere quindi partecipi di un’immancabile fortuna.
 
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briciolina_73
view post Posted on 6/4/2008, 17:50




io non sono superstiziosa i gatti neri sono così belli sembrano un veluto che cammina e non è vero che protano male
 
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1 replies since 12/5/2007, 16:47   1644 views
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